dal blog PENSIERI GRAFICI

Newsletter #10 – Redesign di me stessa

Erica Bortolussi_homepage sito web in computer desktop

Estate 2022 "Redesign di me stessa": questa è la newsletter che ho inviato il 21 giugno 2022 che parla di autoreferenzialità e processi creativi

Erica Bortolussi_homepage sito web in computer desktop
Estate 2022 "Redesign di me stessa": questa è la newsletter che ho inviato il 21 giugno 2022 che parla di autoreferenzialità e processi creativi

Condividi questo articolo!

​È difficile raccontare qualcosa di sé senza essere autoreferenziale, e di autoreferenzialità ne vediamo già tanta, attraverso i vari canali di comunicazione che abbiamo a disposizione, primo fra tutti i social network.

Ma questa è la sfida di questa newsletter questo articolo: raccontare un’evoluzione, un cambiamento, il mio, un processo creativo, attraverso la presentazione del mio nuovo sito web.

​Perché sì, finalmente ce l’ho fatta, ho terminato il mio nuovo sito (questo su cui stai leggendo) ed è online da qualche mese, esattamente da inizio marzo. 

[E allora perché raccontarlo solo ora? Non so se ricordate il periodo, ma qualche giorno prima del lancio del mio sito è iniziata una guerra al confine con l’Europa, e questo avvenimento mi ha totalmente bloccata per qualche giorno e mi ha fatto riflettere sul ruolo della comunicazione, come vi ho raccontato nella mia newsletter primaverile.]

​Chi ha seguito da vicino la creazione di questo sito sa che non è stata veloce (io e la velocità non andiamo d’accordo), ed ha corrisposto ad una revisione anche del mio visual, logo in primis. Le due cose non sono andate di pari passo, ma hanno corrisposto entrambe ad un cambiamento di visione della mia attività professionale, del mio modo di intendere il lavoro ed infine di presentarmi al mondo.

​Sembra strano associare il redesign di un logo o di un sito web ad una revisione così importante, ma ora che guardo ai due anni passati vedo i pezzi di un puzzle che si è completato, e tra questi pezzi c’è anche una reinterpretazione del mio modo di propormi in un mercato lavorativo saturo e frettoloso.

​Ma facciamo un passo indietro, cominciamo dall’inizio.

Il redesign del logo e della palette colori

Potrei dire che sono partita da qui, dal rifare il logo, il monogramma che mi rappresenta. Ma non è successo questo, e dopo avrò modo di spiegarvi perché.

​Sentivo già da un po’ che il mio vecchio logo non mi rappresentava più: colori pochi definiti, una suggestione tipo acquerello che suggeriva una certa delicatezza, il mio primo timido passo nel mondo della libera professione da sola.
Stavo dicendo “Scusate, ci sono anche io, ehm.. mi presento ma non disturbo più di tanto”. 

Già avevo impiegato molto a farlo, ai tempi che furono (2016? 2017? Non ricordo), e devo dire che già allora non mi convinceva al 100%, ma avevo bisogno di un simbolo e alla fine “meglio fatto che perfetto”: non rinnego ciò che è stato, alcuni elementi di quel logo mi piacciono ancora e sono stati riportati nel pittogramma nuovo; le lettere così sinuose, la linea curva del cerchio, ad esempio.

Ma il primo passaggio che ho deciso è stato il cambio di colore: più deciso, più saturo, più maturo, più “Ehi, guarda che non mi nascondo più, sono qui e ora non puoi non vedermi”.

​Che poi, il logo lo vedrete sul mio sito, sul bigliettino da visita giusto accennato come dettaglio verniciato lucido in rilievo, in testa ai miei documenti commerciali, ma finisce lì. Non credo che un logo per un’attività professionale come la mia, che offre servizi, debba essere posizionato ovunque.

Il posizionamento è del brand, della mia personalità, ed è quello che vi fa pensare “A chi posso chiedere questa consulenza di comunicazione? Chiamiamo Erica!”. Per questo non serve il logo. Servono tutta una serie di altri aspetti, primo fra tutte il fatto che sapete o intuite come lavoro.

​Dicevamo, i colori: più scuri, più decisi. Un blu scuro, il mare in tempesta, il cielo al tramonto se guardo nella direzione opposta al sole. E poi il viola che si scurisce completamente, a cui sono affezionata ma non so perché. Nella mia palette colori però ho inserito anche due colori secondari, quei colori che accompagnano i principali e servono a dare un brio visivo. Un azzurro intenso, il colore del mio mare preferito, e new entry, un giallo carico quasi senape, quasi dorato, un po’ di sole tra colori freddi, per scaldare l’ambiente!

Il redesign del sito web

​Il lavoro di redesign è partito dal sito, anziché dal logo. 

Perché era l’elemento di comunicazione più zoppo che mi portavo dietro. Quando l’avevo pensato e realizzato avevo coscientemente deciso di non elencare i miei servizi, ma far vedere principalmente quello che facevo: un portfolio dei lavori che però non sono mai riuscita ad implementare, sempre impegnata più a fare (i lavori per i clienti) che non a farli vedere (al mio pubblico). Però quella era la parte di cui comunque andavo più orgogliosa, l’ampiezza delle cose che posso realizzare e la tipologia dei lavori con cui posso supportare aziende, associazioni e professionisti. Perché sono loro le persone a cui mi rivolgo, e questo non è cambiato dal mio vecchio sito.

​Ciò che ho voluto fare è principalmente implementare questa nuova parte, cioè il cosa faccio e come lo faccio, specificando bene tutti i servizi che svolgo. Che però sono molti, e da organizzare in qualche modo. Da qui la decisione che mi ha portato a scegliere una consulenza SEO per impostare un lavoro strutturato e duraturo, un lavoro che mi ha fatto riflettere attentamente, mettere nero su bianco le mie attività.
E quindi rivedere tutta l’architettura del sito.

Ma la parte più complessa è stata scegliere un visual, un aspetto che potesse presentare questo lavoro: si fa presto a dire re-style, ma non si tratta di cambiare due colori.

​E poi, che immagini associo? Vista la mia riluttanza ad essere fotografata, mettere una mia foto su ogni pagina del sito era decisamente improbabile (ricordate l’autoreferenzialità di cui sopra?), utilizzare foto stock non mi faceva impazzire: avevo in mente un mood che mi ispirava molto e che ho studiato e ricercato attentamente. E poi molto “spazio bianco”, uno spazio che facesse vivere i contenuti e focalizzarsi su di essi senza fronzoli, una pulizia di base che propongo anche nei lavori per i miei clienti e che forse è uno dei miei tratti grafici più distintivi.

E così ho unito i pezzi, ho realizzato il mockup delle pagine del mio sito, ho individuato dove togliere e dove mettere, ed infine ho fatto illustrare le mie idee attraverso la tecnica del collage in bianco/nero unita ad elementi vettoriali colorati, come potete vedere tra le pagine dei miei servizi.

Anteprima immagine collage per il sito web di Erica Bortolussi

Una font particolare: leggibilità per tutti

Per il carattere testuale del mio nuovo sito ero alla ricerca di qualcosa con… carattere! Una font che potesse essere lineare ma particolare e soprattutto facilmente leggibile per tutte le persone. Tramite alcuni articoli mi sono avvicinata ai caratteri accessibili, alla loro progettazione, ed ho trovato un carattere che mi piaceva molto. 

Biancoenero® è la prima font italiana ad Alta Leggibilità, messa a disposizione gratuitamente per chi ne fa un uso non commerciale. È stata studiata per favorire la lettura delle persone con dislessia, attraverso una serie di accorgimenti ben spiegati sul loro sito.

È stata disegnata da un team composto da un designer, una psicologa cognitiva, un esperto di metodi di studio in disturbi dell’apprendimento e da un docente di tipografia.

Così nell’estate del 2021 ho scritto a Bianconero Edizioni raccontando la mia idea e chiedendo la possibilità di usarlo sul mio sito web. La risposta non si è fatta attendere e mi hanno concesso l’uso gratuito sul mio sito. Con gratitudine li ringrazio per questa opportunità e spero di portare a conoscenza questo tipo di realtà, avvicinando le persone ad una sensibilità nel mondo dell’accessibilità digitale.

“Il punto debole dei progetti dedicati alla dislessia (e in generale alle cosiddette disabilità) sta proprio nell’eccessiva specializzazione, che porta a risolvere un problema concentrandosi solo su di esso, senza considerare la lettura nel suo insieme. L’interesse del progetto del carattere in questione sta invece proprionel fatto che introduce delle caratteristiche e delle variazioni formali funzionali ai lettori dislessici, senza penalizzare l’efficienza e la qualità tipografica complessiva.”

(Luciano Perondi)

Immagini di proprietà di Bianconero Edizioni

Oh my blog!

Con il redesign del mio sito non potevo dimenticarmi del blog: consapevole dell’esperienza degli anni passati e di una mia criticità individuata (il tempo impiegato a scrivere!) ho preso un impegno con me stessa, decidendo di far ripartire il blog, andando ad individuare argomenti utili e trasversali alla progettazione visiva e alla comunicazione strategica in vari campi, come per i servizi che offro, e cercando di essere costante… lenta ma costante. 

E così il primo articolo nuovo che ho pubblicato propone una mix di argomenti: strategia e comunicazione visiva, applicati al social network visivo per eccellenza, Instagram. Un feed coerente con la brand identity è fondamentale per una comunicazione efficace, partendo dalla scelta dello stile visivo.

Da marzo ho poi pubblicato altri articoli, e altri sono già in cantiere, e la promessa che vi faccio, e che mi faccio, è quella di dedicare più tempo a esprimere a parole la mia visione del mondo della comunicazione, attraverso spunti utili e riflessioni.

Oltre al blog, ho creato anche una sezione di risorse utili, molto approfondite, in cui racconto cosa rende perfetto un logo, della tipologia dei siti web, di newsletter utili che si fanno leggere.

Se ti ho creato un po’ di curiosità… non ti resta che navigare questo sito web!

Condividi questo articolo!

Ciao, sono Erica!
Ciao, sono Erica!

Mi occupo di tutti i progetti visivi di cui hai bisogno per comunicare. In questo blog racconto il mio sguardo sul mondo, gli stimoli grafici che osservo, parlo di comunicazione visiva, di strategie, e a volte anche di aspetti più tecnici.

Leggi altri articoli del blog!