dal blog PENSIERI GRAFICI

Newsletter #20 – Leggerezza e progettualità

Pensieri grafici_Newsletter Erica Bortolussi

Inverno 2023 "Leggerezza e progettualità": questa è la newsletter che ho inviato il 22 dicembre 2023 che parla di libri, oggetti per la casa, un gioco di business e progettazione.

Pensieri grafici_Newsletter Erica Bortolussi
Inverno 2023 "Leggerezza e progettualità": questa è la newsletter che ho inviato il 22 dicembre 2023 che parla di libri, oggetti per la casa, un gioco di business e progettazione.

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Ho spedito questa newsletter il 20 dicembre: chissà se e quando è stata letta, o se è finita in mezzo agli auguri Natalizi dei vari marchi che segui, e quindi cestinerai senza passare dal via.

Corro il rischio, ogni anno, inviando questa newsletter invernale e legata al solstizio, che però è una data fagocitata dal Natale che commercialmente è molto più attraente.

Magari in un anno futuro farò un numero dedicato al Natale. Non oggi però, questo è il mio anno da Grinch e ti risparmio i vari “a te e famiglia” o liste di possibili regali.

Questa newsletter è decisamente più leggera dello scorso numero, non perché le notizie attorno a noi siano migliorate, ma mi sono obbligata a scrivere con un taglio più suggestivo e non troppo analitico: ogni tanto c’è bisogno anche di questo. E così questa diventa la newsletter leggera che sarebbe dovuta essere di mezza stagione, e diventa invece di solstizio.

Partiamo con i suggerimenti!

Ti consiglio 2 libri

Questi che ti suggerisco sono 2 dei (molti) libri che ho ricevuto in regalo lo scorso compleanno: nel giro di pochi giorni ne ho ricevuto 4 sul design, un ritorno alle origini di quando studiavo la progettazione applicata agli oggetti (prima che alla comunicazione), un salto nel mio passato universitario che mi ha scaldato il cuore.

libri 
pagine interne libro Scomodo ma “di-design”, di Matteo Bianchi
Scomodo ma “di-design”, di Matteo Bianchi + 
25 modi per piantare un chiodo, di Enzo Mari

Scomodo ma “di-design”, di Matteo Bianchi

pagine libro

Questo divertente libro raccoglie 30 storie sulla nascita di oggetti di-design, per raccontare come prima che questo appellativo diventasse sinonimo di “stile”, “cool” e facesse riferimento solo ad un aspetto estetico, l’oggetto abbia bisogno di una progettazione funzionale che risponda alle esigenze degli utenti. Queste storie sulla nascita di oggetti diventati molto famosi ci raccontano anche il divertimento di un mestiere, quello del progettista, che forse oggi abbiamo un po’ dimenticato. Ad esempio, sapevi che la poltrona Sacco doveva chiamarsi “scroto”?

25 modi per piantare un chiodo, di Enzo Mari

Un altro ritorno alle origini, un altro libro che parla di progetto, declinato nel suo verbo progettare.

E io questa pulsione la sento molto forte, nel mio continuo progettare: vita, viaggi, lavori, idee a cui cerco di dare forma.


Ti consiglio 2 oggetti per la casa

Le tovagliette It’s a Little Story

Tovagliette It's a Little Story

A volte in casa abbiamo voglia di colori, leggerezza e praticità nei prodotti che usiamo. Come le tovagliette per la tavola di questo piccolo brand italiano (anzi, dovrei dire Milanese) che ho conosciuto questa estate per lavoro. 

I complementi di arredo di It’s a Little Story sono completamente disegnati e prodotti in Italia, con fantasie geometriche colorate che non seguono le mode, e che si adattano alle case più moderne ma al contempo a pezzi di modernariato o ispirazioni più classiche, per creare un mix unico nella propria casa. Sono estremamente facili da pulire e molto resistenti, hanno uno spessore particolare che non mi aspettavo per questo genere di prodotti. Io ho deciso userò le mie tovagliette sopra le mie candide tovaglie di lino, chissà che riesca a preservarle un po’ di più dalle macchie di vino!

La lampada-libro

Questo è stato un altro bellissimo regalo che ho ricevuto per lo scorso compleanno: una sorpresa per lo stupore perché non ne avevo mai vista una, ed un regalo azzeccatissimo per una lettrice appassionata come me. Questa lampada-libro è realizzata in legno di acero, si apre come un vero libro, posso cambiare colore della luce per adeguarla al mood della casa (ma io lo tengo fisso su una luce bianca/gialla calda) e la apro ogni volta che mi accomodo sul divano.

Ha anche poteri magici, perché ogni volta che la apro penso all’amica che me lo ha regalato, e a volte ci sentiamo esattamente in quel momento. Non è magia questa?!?


Ti consiglio un gioco di business

BAD

BAD gioco di business

Il tema del progetto torna anche in questo oggetto/corso/strumento che ho incontrato questo autunno ad un evento: BAD Business-Aware-Design è uno strumento, un “gioco” di carte realizzato da Sefirot per dare forma in modo consapevole a un nuovo progetto, qualsiasi esso sia. È utile nella fase preliminare di un prodotto, un evento, un’azienda oppure un servizio, quella in cui le idee e l’entusiasmo sono a mille, ma ci si dimentica di guardare il proprio progetto da tutti gli aspetti del business.

Si tratta di un mazzo composto da 41 carte, accompagnato da un libro ed una board su Miro, ideato per aiutare imprenditori, designer e manager e chiunque voglia ragionare (seriamente) sull’avvio di un’attività. A partire dal nome, l’analisi degli utenti, dei competitor, il modello di business, la valutazione del business, le innovazioni di prodotto e di processo, …

BAD lo consiglio a chiunque abbia un’idea, un’attività o un servizio che vuole lanciare, prima di pre-occuparsi della propria comunicazione (che sicuramente troverà vantaggio con un percorso di business fatto prima).

Mi è piaciuto appena l’ho visto, facendo il workshop con il suo ideatore, ed è uno strumento che tanto assomiglia al Business Model Canvas, ed alla sua applicazione per i progetti comunicativi, il Web Model Canvas che ho ideato insieme all’amica e collega Manuela. Ci è servito anche per stimolare alcuni ragionamento sul futuro di quel progetto.


Alla fine questa newsletter è diventata un invito alla progettazione.

Sarà perché siamo alla fine dell’anno, tempo di bilanci e di programmi per il futuro: non ti tedierò con i miei, ma li valuterò nella tranquillità del mio ufficio e sulla morbidezza del mio divano.

Sarà che ascoltando questa puntata del mio podcast preferito ho letto questo post su una possibile “annual review” da fare (mentalmente l’ho fatta, ed il risultato è stato diverso da come mi aspettavo).

Sarà che il mio amico illustratore Robi Hikimi mi ha stimolato una riflessione pubblicando un bellissimo post sulla visualizzazione illustrata del suo anno lavorativo.

Sarà che su Linkedin, che sto frequentando molto più di tutti gli altri social, ho letto alcuni post di Cristina Scaraffia (data storyteller freelance) su possibili grafici di business da freelance per analizzare il proprio anno, e da lì ne è scaturita una serie di commenti che hanno approfondito ulteriori possibili analisi.

Sarà che per la fine di questo 2023 mi sono concessa la possibilità di progettare il mio futuro lavorativo in modo più strutturato, e ho chiesto aiuto alla mia amica e consulente di business Marta Giavarini.

Sarà per i treni e aerei che ho prenotato, e per quelli che ancora vorrei prenotare per il 2024, per i prossimi viaggi che sto progettando su libri, riviste, siti e nella mia mente. (Questa estate, ho scoperto che esiste la professione del travel designer, e mi sono accorta che è quello che faccio da 25 anni in modo inconsapevole e personale: ad un certo punto ho provato ad approfondire e capire come fare per esserlo, ma lì mi sono fermata, ed ho realizzato che i viaggi voglio viverli, e la loro progettazione voglio che sia finalizzata solo ai miei desideri di esperienze, senza diventare un lavoro. Però chissà, magari, in un futuro, quando andrò in pensione…)

Sarà che mi sono pre-iscritta ad un evento che sarà fra più di 10 mesi, tracciando quelli che sono i campi che voglio approfondire nei prossimi mesi.

Oh, quasi 10 anni!! Chi l’avrebbe mai detto?! Sicuramente non io. 

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Ciao, sono Erica!
Ciao, sono Erica!

Mi occupo di tutti i progetti visivi di cui hai bisogno per comunicare. In questo blog racconto il mio sguardo sul mondo, gli stimoli grafici che osservo, parlo di comunicazione visiva, di strategie, e a volte anche di aspetti più tecnici.